Il primo record assoluto del 2020 è di Elisa Pintus

19 Luglio 2020

Intervista di Roberto Spezzigu ad Elisa Pintus e Nicola Piga

Questo risultato è stato in parte inaspettato. Ho saltato quasi tutta la preparazione invernale e, ad essere sincera, quest’anno ho preparato maggiormente il lancio del peso mentre lo scorso anno mi ero concentrata più sul disco e pensavo infatti di riuscire a migliorare questo primato già nel 2019”.
Elisa Pintus, ventiseienne sassarese neo dottoressa in chimica, così parla del suo nuovo record sardo assoluto del lancio del disco stabilito recentemente a Sassari con l’attrezzo da 1 Kg fatto volare alla misura di 47,66 metri. La Pintus, padre e madre di Osilo trapiantati nelle vicinanze di Porto Torres, con questa prestazione si conferma la lanciatrice sarda attualmente più in forma e entra sicuramente anche nel novero delle migliori specialiste di sempre dell’atletica leggera isolana.
Non è stata una gara facile e al penultimo lancio ho sentito anche un risentimento muscolare rinunciando all’ultima prova. Poi, per fortuna, non era niente di grave e tutto si è risolto nel migliore dei modi e ho ripreso ad allenarmi regolarmente”. L’atleta sassarese, che da un paio di anni milita nelle fila del Cus Cagliari passata dalla Shardana dopo esser cresciuta all’Atletica Porto Torres, allo Stadio dei Pini Tonino Siddi di Sassari nel corso di una manifestazione regionale su pista con un lancio alla misura di 47,66 ha migliorato notevolmente di oltre due metri e mezzo il record sardo di 45,14 stabilito il 6 luglio dello scorso anno quando, sempre a Sassari, aveva cancellato dall’albo dei primati sardi il vetusto 44,16 stabilito da Elena Sar nel lontano 1974.


La mia stagione agonistica 2020 dell’era post emergenza Covid19 era all’insegna dell’incertezza- spiega la Pintus- “Sono stata a Madrid da settembre a novembre e poi, per la chiusura del lockdown, ho praticamente saltato tutta la stagione invernale. Ho perso anche 5 Kg - continua la lanciatrice - e sento di essere meno forte dello scorso anno ma ho recuperato competitività con la tecnica. Sul versante della forza sono un po’ calata. Diciamo che dopo la laurea sono molto più tranquilla e questo in gara paga abbastanza”.
Risultati niente male però per una che ha iniziato la sua stagione outdoor nel migliore dei modi. Prima di questo primato del disco ad Oristano infatti aveva sfiorato di un solo centimetro il suo record sardo del lancio del peso. Al campo comunale Sinis-Nurra aveva realizzato la misura di 13,83 (un solo centimetro dal suo record sardo di 13,84 stabilito nel 2018) dimostrando così di essere pronta a migliorare questo primato.
Penso di avere la possibilità di migliorare questo record e di poterlo fare quest’anno. Già alla prima gara a Sassari”- Spiega la Pintus- “ho scagliato l’attrezzo alle buone misure di 13,63 metri e anche a 13,53 e poi a Oristano ci sono andata vicinissima. Penso che il limite di 14 metri sia alla mia portata, sicuramente più dei 50 metri nel disco per cui non sento di avere le basi, ma bisognerà trovare la gara giusta per poterlo fare. Per ora ho già fatto i due minimi di partecipazione alle finali nazionali e va bene così”.


Oltre ad aggiornare la tua collezione di record sardi quali sono i tuoi obiettivi agonistici 2020? “Vorrei fare una buona prestazione ai campionati italiani assoluti, in programma il 30 agosto a Padova. La speranza per i tricolori è quella di riuscire a arrivare in finale e ottenere un buon piazzamento migliorando l’8° posto nel peso e il 12° nel disco che ho ottenuto nelle precedenti partecipazioni agli assoluti”. Oltre l’atletica e lo studio quali interessi hai? “Non faccio niente di particolare. Leggo e, come i miei coetanei, esco con gli amici”.

Il tecnico. Siamo molto contenti di questo risultato di Elisa - dichiara un soddisfatto Nicola Piga, tecnico della lanciatrice, che però ci tiene a sottolineare anche alcuni aspetti fondamentali di questo miglioramento e continua - “questo è il frutto di un lavoro continuo di un gruppo, che oltre me comprende anche Michele Mura e Francesco Fedeli, che si aiuta a vicenda e senza la quale sicuramente anche Elisa avrebbe avuto problemi a ottenere questi risultati”. Come vi aiutate reciprocamente a crescere e in questo caso specifico della Pintus quale è stato l’apporto del gruppo? “Allenarsi costantemente non è semplice. Ognuno può avere dei momenti di alti e bassi e, oltre all’applicazione delle conoscenze tecniche, conta anche riuscire a aiutarsi e motivarsi a vicenda per superare i momenti di difficoltà. Elisa ha attraversato dei momenti difficili anche nel passaggio dalla categoria allieve a quella superiore e dei momenti di crisi anche con le società con cui militava. Stava anche per abbandonare l’atletica. Ecco se non ci fosse stato il gruppo con il quale si era creato uno stretto legame avrebbe sicuramente lasciato l’atletica e in seguito non sarebbe stata motivata a allenarsi con costanza per migliorarsi tecnicamente sino a questi livelli. Penso che sia un aspetto molto importante che vada tenuto presente ogni volta che Elisa o qualcun altro di noi ottiene dei buoni risultati”.




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