Mondo: Julien Alfred irrompe in 21.88

22 Aprile 2025

L'olimpionica dei 100 metri corre il miglior 200 d'inizio stagione. Tredici world lead all'aperto nel weekend statunitense. Torna Shelly-Ann Fraser-Pryce.
di Marco Buccellato

Alla vigilia della nuova stagione della Wanda Diamond League (sabato 26 aprile a Xiamen) l'attività nel ricchissimo circuito statunitense archivia ben tredici migliori prestazioni mondiali (riferite solo a competizioni outdoor) distribuiti tra velocità, ostacoli, mezzofondo, salti e prove multiple. Di queste, nove sono state ottenute nel Tom Jones Memorial di Gainesville. Ecco l'elenco completo: A Gainesville, 21.88 di Julien Alfred nei 200, 19.99 nella gara maschile a firma dello sprinter dello Zimbabwe Makanakaishe Charamba, 10.98 di Anavia Battle nei 100 donne, 44.14 nei 400 piani dell'ostacolista Chris Robinson, doppia world lead negli ostacoli alti con Grace Stark (12.51, battuta l'olimpionica Masai Russell, 12.65) e Trey Cunningham (13.09 e vittoria su Grant Holloway, 13.18), 3:23.24 del quartetto Captain Athletics nella 4x400 donne, 3:01.37 di un quartetto maschile tutto statunitense e 6,82 nel lungo della bahamense Anthaya Charlton. Altre due world lead dal Bryan Clay Invitational di Azusa, 8:13.89 del siepista keniano Geoffrey Kirwa e 14:42.45 della connazionale Pamela Kosgei nei 5000 metri. Infine, 9:10.13 dell'altra keniana Doris Lemngole nei 3000 siepi a Winston-Salem e 8.258 punti del decatleta statunitense Hakim Morris a Walnut.

IL TOM JONES MEMORIAL. Due giorni di gare, illuminate dal 21.88 della sprinter di St. Lucia Julien Alfred, medaglia d'oro olimpica dei 100 metri e argento nei 200, quasi mezzo secondo sulla seconda classificata e un secondo su una velocista di altissimo profilo come la britannica Daryll Neita. Tra i tanti big in gara in Florida, Steven Gardiner (20.40 nei 200), Noah Lyles nei 400 (al personale in 45.87), Christian Coleman (terzo nei 100 metri in 10.06) ma protagonista con lo stesso Lyles nella 4x100 USA (37.90 con Austin e Knighton nelle frazioni centrali). Tra i molti risultati da segnalare aldilà delle world lead, il 49.44 della 400ista Aaliyah Butler, laddove in un'altra serie Marta Amani, bronzo mondiale U20 nel 2022 nel salto in lungo, è tornata sotto i 54 secondi chiudendo in 53.83. Ancora, 9.96 del nigeriano Kanyinsola Ajayi e 9.97 di Courtney Lindsey in due serie differenti dei 100 maschili e 53.46 dell'ostacolista canadese Savannah Sutherand.  

A EUGENE SI MIGLIORA LUCA SANTORUM. IL 21enne mezzofondista trentino Luca Santorum (in USA con Texas a&M), ha stabilito per la terza volta consecutiva in tre gare il primato personale nei 1500 metri. Dopo il 3:46.24 indoor di passaggio sul miglio a Boston, ha vinto i 1500 metri delle Raleigh Relays in 3:39.58 e infine, nel weekend appena concluso, quelli in programma nell'Oregon Team Invitational all'Hayward Field di Eugene in 3:38.91, precedendo la promessa del mezzofondo USA Rheinhardt Harrison, già campione nazionale nelle categorie giovanili. Dieci giorni fa a College Station, per Santorum anche il personale sugli 800 metri, in 1:47.19.

KERLEY TORNA NEI 400. Il campione del mondo dei 100 metri di Eugene e due volte al podio olimpico, Fred Kerley, ha gareggiato nuovamente nel giro di pista, la specialità che l'ha reso famoso nel triennio precedente i Giochi di Tokyo (vanta 43.64). A due anni dall'ultima apparizione nei 400, ha vinto la gara in programma nelle Mt.SAC Relays di Walnut in 44.73. Tra i risultati, seconda misura mondiale dell'anno nel martello femminile per la canadese campionessa olimpica e mondiale Camryn Rogers (78,14), il terzo "meno dieci" dei 100 uomini del weekend con il 9.98 del campione NCAA indoor Jordan Anthony (netto miglioramento da 10.14), il rientro di Athing Mu, ora con il doppio cognome da sposata, Nikolayev, che come da informazioni precedenti ha corso i primi tre chilometri dei 500 metri per poi lasciare la competizione. Tornando al Clay Invitational, da segnalare il primato U20 del continente americano nei 5000 donne (14:57.93) di Jane Hedengren (classe 2006), già detentrice del primato continentale U18 e da nove giorni anche di quello U20 sulla distanza delle due miglia (9:34.18). 

FRASER-PRYCE IN PISTA. La velocista più titolata di sempre, la giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce, ha esordito nel Velocity Fest di Kingston, in quella che sarà l'ultima stagione della carriera, chiudendo l'attività a quasi trentanove anni. Sabato scorso la prima uscita, 10.94 ventoso in batteria senza disputare la finale vinta da Tina Clayton in 11.17 (la gemella Tia 23.09 nei 200). Da Kingston è arrivato il quarto "meno dieci" del weekend, 9.96 di Ackeem Blake. Esordio per la triplista argento olimpico Shanieka Ricketts con 14,18.

VENTO O TORNADO. In una evento high school a Waco, eccezionale riscontro cronometrico per Brayden Williams, diciott'anni appena compiuti e 10.14 di personale, che in batteria ha trovato un vento a favore misurato in sei metri al secondo per sfrecciare in 9.82 (9.95 in finale con quattro metri di vento), il crono più veloce mai registrato nelle categorie high school. Dietro di lui, nella batteria, fa notizia anche il 10.10 del giovanissimo Chinweoke Onwuchekwa, nato il 4 novembre 2009 (quindici anni e mezzo!), poi confermatosi in finale in 10.17. 

RAMONA, I SEQUEL. Dopo le gare da primato dei giorni scorsi con Alekna e Denny, le Oklahoma Throws Series continuano a sfornare record nazionali nel lancio del disco. Stavolta tocca all'olandese Shaquille Emanuelson, che ha sfiorato i 70 metri con 69,65, e ancora con il neozelandese Connor Bell, che ha aggiunto oltre un metro al primato già firmato in un meeting precedente lanciando a 69,51. Progressi ulteriori anche per il britannico Percy (67,86), il ceco Bárta (67,00) e il frncese Guehaseim (65,82). In Sud Africa, esordio del campione olimpico di Tokyo nel giavellotto Neeraj Chopra, con la misura di 84,52.

STRADA. Nelle mezze maratone disputate in Cina, il keniano Roncer Kipkorir Konga ha vinto in 1h01:07 a Shanghai, laddove tra le donne è "saltata" nei report ufficiali la keniana Jesca Chelangat (seconda in circa 1h06:55), preceduta soltanto dall'etiope Ftaw Zeray (1h06:36). A Pechino si è imposto l'altro keniano Charles Matata Nzioka in 1h00:25. A Boston, nei cinque chilometri di sabato, anteprima della 42 km delle World Marathon Majors, successo uomini all'eritreo Dawit Seare in 13:33 di due secondi sul britannico Pat Dever, vittoria femminile all'outsider etiope Gela Hambese in 14:53 sulla keniana Grace Nawowuna (14:55) e sulla statunitense più in forma dell'ultimo periodo Taylor Roe (14:57).

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