Montecarlo: Diaz terzo in Diamond League
11 Luglio 2025Quattro salti oltre i 17 metri nel triplo per il campione mondiale indoor al rientro in gara. Sesta Folurunso, ottava Carmassi con 12.82. Mondiali stagionali per Bol, Wanyonyi e Woo
di Marco BuccellatoNella decima tappa della Wanda Diamond League, a Montecarlo, l'azzurro bronzo olimpico Andy Diaz è terzo nel triplo con 17,19 (+1.6) all'ultimo salto dietro al giamaicano Jordan Scott (17,52) e all'algerino Yasser Triki (17,23). Ayomide Folorunso arriva sesta nei 400 ostacoli in 55.08, vince un'irresistibile Femke Bol in 51.95. Ancora un crono di spessore per Giada Carmassi, ottava sui 100 ostacoli con 12.82 (-1.1) mentre il successo va alla giamaicana Megan Tapper in 12.34 (-1.1). La serata monegasca regala tre migliori prestazioni mondiali stagionali, due primati del meeting e tre record d'area. Emmanual Wanyonyi è sontuoso negli 800 in 1:41.44, Noah Lyles supera Letsile Tebogo nel primo confronto stagionale sui 200 metri (19,88/-0.8), Julien Alfred vola ancora nei 100 in 10.79 (-1.4). Armand Duplantis vince nell'asta con 6,05 e poi tenta il record mondiale a 6,29 senza riuscirci. Il coreano Woo Sang-Hyeok pareggia il primato mondiale stagionale dell'alto con 2,34. Nelle altre gare, successi della keniana Nelly Jepchirchir nei 1000 in 2:29.77, della dominicana Marileidy Paulino nei 400 in 49.06, del marocchino Soufiane El Bakkali nei 3000 siepi in 8:03.18, dell'olandese Jessica Schilder nel peso (20,39), dell'etiope Yomif Kejelcha nei 5000 in 12:49.46 e dello statunitense Trey Cunningham nei 110 ostacoli (13.09/-0.9).
Seconda uscita all'aperto per il bronzo olimpico, campione mondiale ed europeo indoor del triplo Andy Diaz (Fiamme Gialle). Dopo il debutto outdoor a Rovereto e successivo leggero infortunio, l'azzurro esce dal meeting Herculis del Principato di Monaco con un progresso rispetto alla gara del Palio della Quercia, piazzandosi terzo con 17,19 all'ultimo salto (+1.6), ma con una buona serie comprendente anche 17,15 (+1.0), 17,10 (+0.5) e un 17,05 appena ventoso (+2.3) dopo un nullo iniziale e la rinuncia al quinto turno. E' la prima sconfitta di Diaz, ovviamente non ancora in condizione ottimale, nelle gare disputate in Diamond League dopo le vittorie di Firenze (record italiano con 17,75), Xiamen, Eugene nel 2023 e Golden Gala 2024 di Roma. Il successo va al giamaicano Jordan Scott che si esalta con doppio primato personale (17,44/+0.4 e 17,52/+1.9) davanti all'algerino Yasser Triki (17,23).
E' sesta Ayomide Folorunso nei 400 ostacoli in 55.08, un piazzamento che migliora nettamente l'ultima uscita in Diamond League a Stoccolma (ottava in 55.98) e che permette all'emiliana delle Fiamme Oro di mantenersi pienamente in corsa nella Road to Final, dopo un secondo, un terzo, un quarto e un ottavo posto. Gara dominata da Femke Bol, che conquista la vetta mondiale stagionale in 51.95 (quindicesima prestazione assoluta di sempre) e il record del meeting, con eccellenti prestazioni anche due statunitensi, la veterana Dalilah Muhammad (52.58) e l'argento olimpico Anna Cockrell (52.91), per la prima volta della stagione con tre atlete sotto i 53 secondi. Ostacoli azzurri al Louis II anche con l'altra primatista italiana Giada Carmassi che finisce ottava in 12.82 (vento -1,1), quarta prestazione di una carriera esplosa ai vertici quest'anno. In prima corsia, la friulana dell'Esercito è subito costretta a rincorrere le avversarie riuscendo a chiudere con la consueta brillantezza senza però riuscire a guadagnare posizioni ostacolo dopo ostacolo. Vince Megan Tapper in un ottimo 12.34 con forte vento contrario, eguagliando il recente personale dei campionati giamaicani, davanti alla svizzera Ditaji Kambundji (12.43) e all'olandese Nadine Visser (12.56).
Cade il record del meeting e anche la miglior prestazione mondiale degli 800 maschili grazie a Emmanuel Wanyonyi, che dopo l'1:41.95 di Stoccolma ribadisce che è sempre lui, l'oro olimpico di Parigi, l'uomo da battere in prospettiva Tokyo. Nel remake della finale a cinque cerchi, il keniano non lascia scampo agli avversari (1:14.87 ai 600 metri) e in 1:41.44 firma la terza prestazione della carriera e la decima nella storia della specialità. Nel miglior 800 della stagione lo statunitense Josh Hoey sfiora l'1:42 (1:42.01), il bronzo di Parigi Djamel Sedjati (deteneva il record del Louis II in 1:41.46) chiude terzo in 1:42.20, l'argento olimpico Marco Arop paga un avvio troppo prudente e chiude quinto in 1:42.73, dietro all'australiano Peter Bol, che firma l'ennesimo record d'Oceania in 1:42.55. Rimescolata anche la top-10 all-time dei 1000 metri per effetto del 2:29.77 della keniana Nelly Jepchirchir (quarta di sempre) e dei primati d'America di Addy Wiley (2:30.71) e ancora d'Oceania di Jessica Hull (2:30.96). Resiste il record del meeting, 2:29.15 di Faith Kipyegon, e anche la world lead, sempre della Kipyegon (2:29.21 a Xiamen).
Miglior misura dell'anno nell'alto maschile vinto dal coreano campione del mondo indoor Woo Sang-Yeok, che pareggia il 2,34 che ha permesso all'ucraino Oleh Doroshchuk di vincere l'europeo indoor di Apeldoorn. Per il coreano una bella sfida con il ceco Jan Stefela (2,30), poi a gara vinta un tentativo a 2,36 e due a 2,37, senza successo. Ancora dietro l'olimpionico Kerr, stasera 2,23. Non arriva la world lead nei 200 uomini che assegnano il primo round stagionale della sfida Noah Lyles-Letsile Tebogo allo statunitense, che all'esordio sulla distanza fa sua la sfida in 19,88 (-0.8) davanti al botswano che chiude in 19.97 e viene quasi raggiunto da Makanakaishe Charamba (19.99). Sprint donne alla scatenata Julien Alfred, che domina i 100 metri in 10.79 (+1.4). Armand Duplantis ha dato vita alla sfida con l'avversario ormai più vicino (o meno lontano), vincendo l'ennesimo confronto con Emmanouil Karalis (6,05 contro 5,92). Africa e tanta Europa anche nei 5000 dell'etiope Yomif Kejelcha in 12:49.46 senza violare la world lead, con record nazionale tedesco di Mohamed Abdilaahi (12:53.63 per superare il vecchissimo limite di Dieter Baumann) e terzo posto del francese Jimmy Gressier (12:53.36) in una gara con sette atleti sotto i tredici minuti. Soufiane El Bakkali si impone ancora dopo Rabat in 8:03.18 ma fatica a tener dietro il giapponese Ryuji Miura al record nazionale in 8:03.43 e il giovanissimo keniano Edmund Serem (8:04.00).
Marileidy Paulino vede le streghe contro Aaliyah Butler e vince i 400 metri solo sul traguardo in 49.06 precedendo la statunitense (personale in 49.09). Nuovamente sotto i 50 secondi anche la giamaicana Mickisha Pryce (49.63) e la big polacca Natalia Bukowiecka (49.72). Nei 110 ostacoli con occhio alle sfide dei Trials USA prevale ancora, dopo la tappa di Parigi, Trey Cunningham (13.09/-0.9) che precede il leader mondiale stagionale Cordell Tinch (13.14) e il 21enne Ja'kobe Tharp (13.17) che la spunta per millesimi sul giapponese Muratake e sull'altro statunitense Beard. Nel peso donne l'olandese Jessica Schilder centra la vetta nella finalina a tre con 20,39, tornando a vincere dopo le prime due tappe in Cina, superando la statunitense Chase Jackson-Ealey (20,06) e la canadese Sarah Mitton (20,00), in una gara che ha offerto anche la rarità di un terzo turno interamente contraddistinto da lanci nulli da parte di tutte le atlete in gara. Nella gara non valida per la Diamond League, i 200 metri under 23, nuova dimostrazione di talento del 18enne australiano Gout Gout, capace di correre in 20.10 con quasi due metri di vento contrario a soli otto centesimi dal primato d'Oceania.
SEGUICI SU: Instagram @atleticaitaliana | Facebook www.facebook.com/fidal.it | X @atleticaitalia | TikTok atletica.italiana File allegati:
- RISULTATI
Condividi con | Tweet |
|
Seguici su: |