Dal giovedì di Jacobs al venerdì di Crippa

22 Settembre 2022

Il Festival dello Sport è entrato nel vivo con Marcell Jacobs grande protagonista del giovedì inaugurale di Trento. Ed il testimone ora passa al padrone di casa Yeman Crippa
Nel segno di Marcell Jacobs. Il campione di tutto, il primatista italiano dei 100 metri, il Re dello sport italiano è stato il grande protagonista del giovedì inaugurale del quinto Festival dello Sport, apertosi oggi a Trento.
L'ormai ventottenne delle Fiamme Oro è tornato in Trentino nel pomeriggio, per il meritato bagno di folla sulla pista provvisoria montata in Piazza Dante nel camp dedicato all'atletica leggera curato da Fidal Trentino che in mattinata aveva ospitato circa 200 studenti delle scuole medie della provincia, numero che si ripeteranno anche nella giornata di domani.
Dopo un breve intervernto ed aver ricevuto l'abbraccio delle autorità e delle centinaia di appassionati, Jacobs è stato tra i superostiti della Grande Inaugurazione al Teatro Sociale e successivamente protagonista indiscusso della serata dell'Auditorium Santa Chiara con l'approfondimento "Il Ritorno del Re" condotto da Andrea Buongiovanni e dal direttore della Gazzetta dello Sport Stefano Barigelli.
Un giovedì da uomo copertina indiscusso per Jacobs che ora lascia il testimone a Yeman Crippa, atteso al rientro a casa dopo le meritate vacanze e pronto domani a ricevere l'abbraccio della sua città nel primo pomeriggio, al camp prima e successivamente nella vicina Sala Depero (14:30) dove insieme a Massimo Stano sarà oggetto delle domande di Alberto Faustini.
Campioni su campioni per l'atletica al Festival dello Sport di Trento in un venerdì che sarà completato anche dalla presenza di Stefano Tilli (15) al camp di Piazza Dante 

mentre i due giorni successivi entreranno in scena altri due quarti della staffetta olimpica di Tokyo, Fausto Desalu (sabato alle 11) e Filippo Tortu (domenica alle 10:30).


Per quanto riguarda gli altri appuntamenti della quinta edizione del Festival, per la prima volta, sarà ospite un mito dell’atletica mondiale: è Bob Beamon, leggenda del salto in lungo, l’uomo che spostò i confini della specialità a Città del Messico ’68 con l’epocale salto da 8,90 rimasto record del mondo fino al 1991. Il saltatore statunitense sarà tra i partecipanti della grande inaugurazione ufficiale di giovedì al Teatro Sociale, insieme a Marcell Jacobs, nella cerimonia che vedrà la presenza del presidente e amministratore delegato di Rcs MediaGroup Urbano Cairo, del presidente del CONI Giovanni Malagò e del presidente del CIP Luca Pancalli. La sua avventura sportiva sarà poi al centro dell’incontro intitolato “Il salto più lungo”, in calendario per sabato alle 11.30 al Palazzo della Regione, un confronto con il primatista italiano del lungo Andrew Howe, dialogando con Andrea Buongiovanni. 

Sabato mattina alle 10 al Palazzo della Regione si celebra l’epopea di Sara Simeoni “Due metri sopra il cielo” (Buongiovanni), sabato alle 14.30 spazio a “Il segreto della velocità” con le regine paralimpiche Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contrafatto insieme allo sprinter Maxcel Amo Manu (a cura di Claudio Arrigoni), ancora sabato (alle 15) è il momento di Fausto Desalu in piazza Duomo con la presentazione della biografia “Veloce come il vento. La mia vita di corsa” scritta con Francesco Ceniti. Domenica c’è “Vado a 200”, incontro tra Buongiovanni e Filippo Tortu in Sala Depero, nel pomeriggio “La marcia più difficile”, con Alex Schwazer e la sua controversa vicenda sportiva, raccontata a Franco Arturi al Palazzo della Regione.



MARCELL JACOBS: "Non sono un supereroe.

Ma sono prontissimo"

l re della velocità torna a Trento, al Festival dello Sport, e ai cerchi olimpici a distanza di un anno ha aggiunto un anello in più, quello nuziale, visto che è fresco sposo della sua Nicole. Ed in dote Marcel Jacobs, perché è di lui che parliamo, ha portato “ad abundantiam” anche un titolo europeo su quei 100 metri di cui è indiscusso dominatore. Jacobs all’Auditorium Santa Chiara ha ripercorso un anno vissuto davvero a tutta velocità, dialogando con Stefano Barigelli e Andrea Buongiovanni. Camicia bianca, pantaloni cachi e berretto candido dello sponsor, Marcel ha rotto il ghiaccio: “Un anno abbastanza positivo. E sì, mi sono anche sposato e certe emozioni provate quel giorno in pista non le ho mai provate”. Nicole Daza, la neo signora Jacobs, presente in sala, e’ diventata anche una sorta di portafortuna: “Lei arriva dove corro, non si fa vedere sino a sera, a vittoria ottenuta. Questa è diventata per noi una sorta di rito propiziatorio”.  Un campione che piace ed “arriva” anche a chi non è esperto di sport,  ha commentato il direttore della Gazzetta dello Sport.

Prima degli Europei c’è stata una stagione indoor: “Dovevo fare ricredere gli scettici, ci sono anche quelli,  che quanto avevo fatto alle Olimpiadi non era stato un colpo di fortuna.  Nello sport con la fortuna, solo con quella, non si fa molta strada. Ero molto motivato, anche se c’era chi pensava che mi fossi montato la testa”.

A Belgrado Jacobs  ha vinto  tutto a livello indoor: “È stata una giornata molto lunga. Iniziata con la sveglia alle 5 del mattino. Ai blocchi so che vince chi sbaglia meno ed ho vinto per 3 millesimi. Per me quella è stata la gara più importante, da campione olimpico”.

Chiusa la stagione indoor da imbattuto, c’è stato una sorta di blitz a Nairobi: “C’erano tanti begli avversari e avrei potuto fare un tempo molto importante. Ma in Kenia siamo stati male, il mio fisioterapista ed io. Un virus che mi ha portato per la prima volta in ospedale e pure in un reparto di pediatria. Poi non ho rispettato i tempi di recupero, ho perso 4 chilogrammi di peso, e le conseguenze sono durate per molta parte della stagione. Le disavventure - ha detto Jacobs - mi hanno comunque fortificato in tutta la mia carriera.  Agli Europei  sono arrivato con poco allenamento”.

Marcel ha raccontato la sua storia in un libro, intitolato Flash: “Volevo essere d’esempio, nella vita ed in pista ne ho passate di tutte colori. I problemi per me sono diventati talenti. Volevo vincere le Olimpiadi ed andare nello spazio. Una cosa la ho ottenuta, per l’altra ci lavoriamo” ha detto, strappando applausi.

Lui ci tiene a non essere considerato un supereroe: “No, non lo sono. Mi sono allenato forte, sudando, non sono Superman, non ho super poteri. Mi fa piacere trasmettere la mia passione ai giovani, voglio spronare i ragazzi perché possano diventare un giorno dei campioni olimpici”. Una domandona sul finire: “In futuro vorresti un  altro oro olimpico o un record del mondo? L’oro con il record” ha sintetizzato il suo allenatore Paolo Camossi, salendo sul palco del S.Chiara. E sul finire della serata Jacobs ha promesso di volersi impegnare anche sui 200 metri, oltre che sui 100 di cui è oggi il re. 


Tutte le info e il programma degli eventi in streaming è sul sito ufficiale ilfestivaldellosport.it.




Marcell Jacobs tra Buongiovanni e Barigelli all'Auditorium Santa Chiara


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